Dalle basi dell’intelligenza artificiale al miglioramento della customer experience, i CIO stanno portando a termine progetti fondamentali per il 2025, nonché preparando le loro aziende al successo per l’anno a venire.

Mancano poco più di due mesi alla fine del 2025, ma è un tempo sufficiente per ottenere qualche altro risultato positivo nell’ambito IT e preparare il terreno per vittorie ancora più grandi nell’anno a venire.
Considerando l’ampio elenco di priorità che i CIO avevano all’inizio di quest’anno, sono ancora molte le opportunità da perseguire, dalle iniziative di AI agli adeguamenti strategici.
Ma quali sono i progetti che i leader IT intendono portare a termine prima della fine dell’anno? Ecco una panoramica di quelli che figurano nell’elenco delle priorità dei CIO.
1. Rafforzare le policy di governance dell’intelligenza artificiale
La corsa all’utilizzo dell’AI nelle imprese è in corso da anni, ma molte non dispongono ancora di una policy di governance [in inglese] completamente definita.
Il sondaggio 2025 Public Company Board Practices and Oversight Survey della National Association of Corporate Directors ha rilevato che solo il 36% dei consigli di amministrazione ha adottato un set di regole per la gestione dell’AI, solo il 23% ha rivalutato le strategie aziendali per incorporare l’impatto della tecnologia e solo il 27% ha incorporato le responsabilità di supervisione negli statuti dei comitati del consiglio di amministrazione.
“La governance dell’AI è ovunque”, afferma Eric Bloom [in inglese], direttore esecutivo dell’IT Management and Leadership Institute. “I CIO delle aziende che non dispongono di linee guida per la governance e l’utilizzo dell’intelligenza artificiale dovrebbero crearle ora. E se le hanno sviluppate più di un anno fa, dovrebbero rivederle perché la tecnologia è cambiata molto e molto rapidamente”.
Il CIO di RGP Keith Golden [in inglese] sta affrontando questo compito, consapevole che disporre di guideline aggiornate è fondamentale per il successo delle implementazioni di AI. La global company specializzata nelle consulenze IT e nel project executing dispone di una task force dedicata all’intelligenza artificiale che sta lavorando allo sviluppo di “un modello di governance completo” che includerà metodi per valutare e dare priorità ai progetti di intelligenza artificiale proposti, osserva, aggiungendo come questo tipo di lavoro comprenderà la definizione di processi per monitorare e misurare le iniziative di AI al fine di garantire che apportino valore al business.
“Stiamo adottando misure per gestire in modo davvero efficace il nostro reparto di intelligenza artificiale”, spiega Golden, sottolineando che il suo obiettivo è quello di completare il lavoro entro la fine dell’anno.
2. Rafforzare le basi necessarie per l’implementazione dell’AI
Per implementare con successo l’IA non basta una buona governance, ma occorrono anche i giusti dati e un ambiente tecnologico adatto [in inglese].
Molti CIO stanno provvedendo a mettere in atto questi elementi il prima possibile, tiene a precisare Eric Stettle [in inglese], partner nella divisione di trasformazione tecnologica di Kearney, multinazionale della consulenza strategica e gestionale.
“Il CIO deve assicurarsi che le capacità fondamentali – dati, architettura delle applicazioni e dell’azienda in generale, competenze necessarie – siano tutte predisposte per sfruttare appieno le tecnologie di AI e fornire risultati significativi per l’azienda”, commenta Stettler, sottolineando che la mancanza di queste capacità contribuisce all’alta percentuale di imprese che faticano a trasferire i progetti pilota alla produzione su scala aziendale [in inglese].
Brian Fruh [in inglese], ex Chief Information Officer e responsabile della tecnologia presso Impax Asset Management e ora fornitore di servizi di fractional CIO, riconosce che lui e altri suoi pari stanno compiendo grandi sforzi in tal senso, in particolare per quanto riguarda i dati.
“C’è ancora molto lavoro da fare in materia di governance e per garantire che le aziende dispongano di un’unica fonte di verità. Ora che l’AI sta maturando, c’è un senso di urgenza, perché non è possibile sfruttarla appieno finché non saranno stati messi in atto la governance e la sicurezza dei dati e gli altri elementi fondamentali”, indica Fruh.
3. Fornire un’AI che abbia un valore dimostrabile
Un rapporto del settembre 2025 del Boston Consulting Group intitolato The Widening AI Value Gap [in inglese] (Il crescente divario di valore dell’AI) includeva risultati che fanno riflettere: “Solo il 5% delle 1.250 aziende di tutto il mondo che hanno rappresentato il campione del nostro studio sta generando valore dall’AI su larga scala, rivelando quanto sia difficile la sua completa integrazione. Il 60% delle aziende non sta ottenendo alcun valore materiale, riportando guadagni minimi in termini di ricavi e costi nonostante investimenti sostanziali”.
Date queste cifre, i Chief Information Officer sentono la pressione di dover ottenere risultati, ritiene Ian Pitt [in inglese], vice president esecutivo e CIO di Progress Software.
“Sembra che siamo quasi alla seconda fase di disillusione nei confronti dell’AI [in inglese], la prima delle quali si è avuta stata dopo l’uscita di ChatGPT, quando abbiamo scoperto che non risolveva tutti i nostri problemi. Ora, con questa nuova ondata, i CEO e i CFO stanno dicendo: ‘Mostratemi il suo valore’”, dice. “Se i CIO non stanno lavorando su questo aspetto, dovrebbero farlo, perché la vita di un leader IT ruota tutta intorno al ritorno sull’investimento. Possiamo parlare di tenere lontani i malintenzionati, mantenere le luci accese, creare un ottimo ambiente di lavoro, ma tutto questo deve essere accompagnato da una mentalità del tipo ‘ne è valsa la pena?’”.
Pitt e il suo team IT stanno lavorando per implementare una maggiore quantità di AI all’interno dell’azienda che aumenterà in modo misurabile la produttività o genererà efficienze, dichiara.
Per lui, un obiettivo importante per l’ultimo trimestre dell’anno sarà garantire che “tutti, nella sua società utilizzino frequentemente” le funzionalità di Microsoft Copilot che l’IT ha implementato all’inizio di quest’anno. Sta misurando il tasso di utilizzo della tecnologia da parte degli utenti e identificando coloro che necessitano di ulteriore formazione per garantire che l’azienda raggiunga rapidamente la piena adozione. Lavorare per ottenere alti tassi di utilizzo significa che il valore dell’investimento nella tecnologia può essere massimizzato, afferma.
“Si tratta di garantire che possiamo concludere l’anno con un risultato eccellente”, aggiunge.
Altri manager IT, tra cui David Vidoni, CIO di Pegasystems [in inglese], stanno compiendo uno sforzo simile per quel che resta del 2025.
Vidoni sta cercando di implementare l’AI agentica in modi che supportino gli obiettivi di rapida crescita dell’azienda senza costi aggiuntivi. Lui e il suo team IT stanno creando agenti per aiutare i dipendenti a svolgere il loro lavoro in modo più rapido e semplice. Per esempio, un agente in fase di sviluppo identificherà i potenziali clienti, estrarrà le informazioni rilevanti su di essi e sui prodotti e redigerà proposte personalizzate, consentendo agli account executive di Pegasystems di finalizzare i messaggi senza dover svolgere manualmente gran parte di quel lavoro.
4. Preparare i dipendenti agli attacchi basati sull’intelligenza artificiale
I casi di deepfake stanno avendo un impatto sempre maggiore sulle aziende, secondo la società di ricerca Gartner, che cita un sondaggio del 2025 [in inglese] in cui il 43% dei leader tecnologici intervistati ha dichiarato di aver assistito ad almeno un incidente durante una chiamata audio e il 37% ha sperimentato lo stesso tipo di situazione durante le videochiamate.
Golden di RGP sta ora lavorando per aumentare la preparazione della sua azienda a respingere questi e altri attacchi basati sull’intelligenza artificiale [in inglese].
“Gli autori delle minacce utilizzano strumenti di intelligenza artificiale, quindi è una buona idea che i CIO esaminino i propri strumenti e la propria copertura per individuare i punti deboli e discutano con i loro fornitori su come si stanno preparando”, racconta.
Tra le misure che si stanno adottando per difendersi meglio dagli attacchi AI-based [in inglese], vale la pena citare la formazione dei dirigenti sui rischi, l’implementazione di programmi che siano in grado di affrontare la minaccia in modo specifico e, più in generale, una maggiore presenza dell’intelligenza artificiale nei loro programmi di sicurezza [in inglese].
5. Migliorare l’esperienza dei clienti e dei dipendenti
Sia i leader delle linee di business che dell’IT hanno indicato il miglioramento dell’esperienza dei clienti come una priorità assoluta per il 2025, secondo il State of the CIO Survey [in inglese] pubblicato a maggio da CIO.com.
Gartner, nel suo 2025 CIO Agenda [in inglese], ha riscontrato, in modo analogo, che questo aspetto [in inglese] rappresentava uno degli obiettivi principali di quest’anno, posizionandosi al quinto posto nell’elenco delle priorità dei CIO.
Vidoni di Pegasystems desidera concludere l’anno con qualche altro successo in questa categoria.
“Per quanto riguarda la customer experience, stiamo compiendo un grande sforzo per rendere più facile trovare ciò di cui gli utenti hanno bisogno e che cercano da noi, nonché rendere più intuitiva l’interazione”, rivela, sottolineando come, oggi, i clienti si aspettino dalle aziende sia ottimi prodotti che ottime esperienze.
Vidoni sostiene che migliorare l’esperienza dei clienti non solo migliora la soddisfazione e la fidelizzazione dei clienti ma supporta anche gli obiettivi aziendali, spiegando come riduca il carico di lavoro del personale e diminuisca la necessità di contattare i dipendenti per ottenere informazioni.
Lui e il suo team IT stanno lavorando per aggiungere agenti di intelligenza artificiale alle funzionalità rivolte ai clienti, al fine di rendere le interazioni con l’azienda più veloci, fluide, produttive e personalizzate.
6. Accelerare
Jamil Farshchi [in inglese], CTO di Equifax, una delle tre principali agenzie di valutazione del merito creditizio degli Stati Uniti, dichiara di volere che l’IT si concentri sull’accelerazione del business, un obiettivo su cui sta lavorando ma che non ha ancora raggiunto.
“Il nostro risultato IT più significativo quest’anno non è un singolo prodotto o una piattaforma. È rendere più veloce ogni parte della nostra attività”, rivela. “La nostra trasformazione cloud pluriennale, del valore di circa 3 miliardi di dollari, ci ha permesso di aumentare la nostra velocità in vari modi, tra cui l’elaborazione dei dati, l’acquisizione di clienti, la spedizione di nuovi prodotti e il rilevamento delle minacce”.
Questa innovazione ha già portato all’azienda numerosi successi, “e siamo sulla buona strada per lanciare circa 150 nuovi prodotti entro la fine dell’anno”, dichiara Farshchi, sottolineando che “abbiamo fatto grandi passi avanti, ma non c’è un traguardo finale”.
7. Preparare un budget realistico (in grado di gestire l’incertezza) per il 2026
Le prospettive per il 2026 sono contrastanti, con i dirigenti che ridimensionano le aspettative e si preparano a possibili turbolenze economiche.
Nel rapporto 2026 CIO Agenda Preview [in inglese] di Gartner si legge: “I dirigenti hanno frenato le previsioni di crescita per il 2025”, aggiungendo che “il 74% dei team dirigenziali ha abbassato le aspettative di incremento del fatturato delle proprie aziende le quali, in molti casi, stanno ricalibrando le aspettative di crescita del fatturato verso il basso dell’8,3% rispetto alle aspettative di inizio anno”.
Il rapporto di Gartner ha anche rilevato che solo il 53% dei Chief Information Officer prevede un aumento del proprio budget nel 2026, con un aumento medio pari solo al 2,79%. Circa il 27% prevede un budget a livello costante e il 19% anticipa una diminuzione della spesa IT rispetto all’anno precedente. I CIO possono aspettarsi “di dover affrontare una pressione costante per ridurre i costi e migliorare la produttività”, ha scritto Gartner nel suo rapporto.
Golden di RGP sta sviluppando un budget IT per il 2026 che soddisfi le esigenze dell’azienda nel rispetto dell’attuale incertezza macroeconomica, indicando la capacità di bilanciare con successo tali questioni come uno dei traguardi che desidera raggiungere prima della fine dell’anno.
“Per la maggior parte delle persone si avvicina la stagione del bilancio, e dalla maggior parte dei colleghi con cui parlo e dai feedback dei clienti emerge che siamo ancora in un periodo di incertezza economica. Quindi, dobbiamo essere preparati se ci sarà una ripresa, ma anche a periodi di instabilità. Molti dei miei colleghi la pensano allo stesso modo”, ammette Golden.
Per trovare il giusto equilibrio, Golden conclude raccontando di come stia elaborando un bilancio basato su “ciò di cui abbiamo assolutamente bisogno indipendentemente dalle condizioni economiche e su ciò che potremmo fare se ci fosse una ripresa. Avremo ciò che siamo pronti a fare in qualsiasi circostanza”.